Stamane, venerdì 13 ottobre, l’AST- Azienda Sanitaria Territoriale – Consultorio Familiare, dal Comune di Ancona e dalla Rete Città Sane OMS,
ha organizzato un incontro che ha raccolto oltre settanta persone per
dibattere e muovere un passo in avanti nella lotta ai diritti e alla sessualità
delle donne disabili.
L’evento di stampo formativo porta il nome di “Sessualità, corpo e salute
delle donne con disabilità: incontro di consapevolezza”.
Spesso non vengono considerate le esigenze delle donne disabili, difatti
studi dimostrano che se oltre il 50% delle donne accede allo screening Pap
Test, solo il 28% delle donne disabili ne beneficia; stesso dicasi per altre
iniziative di prevenzione e controllo.
Parlare di sessualità è ancora un tabù e spesso si evita di considerarla. A
risentirne sono molte giovani che, come quest’oggi ha testimoniato Marta
Migliosi raccontando la sua esperienza in sede d’incontro, fanno maggiore
fatica rispetto alle loro coetanee ad accedere a servizi e ambulatori.
La sessualità è un diritto e deve portare con sé il dovere di pari
opportunità in termini di disponibilità di servizi di cura e prevenzione, che
siano rapidi ed efficaci.
In molte città italiane, come Torino, si adottano modelli avanzati come il
progetto Fior di Loto, per far venire a galla la problematica e confrontarsi
su questi temi.
Oggi Ancona, riunendo educatori professionali, infermiere, medici,
ostetrici, psicologi e assistenti sociali, ha compiuto un passo in avanti verso
i bisogni e i diritti delle donne disabili.
Questo ha significato per la città, proseguire il lavoro iniziato nell’agosto
2022 sulla proposta progettuale per l’accessibilità degli ambulatori
ginecologici di Ancona, verso una sanità più inclusiva.